Il mio viaggio del mondo

Intervista a Sebastiano Ramello

1. Qual’é stato il paese che hai visitato che più ti ha impressionato in ambito culturale?

In realtà sono tanti, penso comunque a due: l’India e la Cina.
Diversi tra loro ma entrambi con una cultura antica di millenni.

2. A che età hai iniziato a viaggiare scegliendo anche mete lontane?

Ho sognato di viaggiare in terre lontane da sempre.
Non sapevo ancora leggere e sfogliavo l’Atlante.
Uno dei miei programmi preferiti a metà degli anni ’80 era “Jonathan Dimensione avventura”: si trattava di un magazine sugli sport avventurosi, spesso estremi, l’ambiente e la natura, condotto dal purtroppo tanto criticato Ambrogio Fogar … mi ha fatto sognare ad occhi aperti.
La mia famiglia non aveva molti soldi, i miei primi viaggi in solitaria con zaino in spalle sono stati intorno a casa. A 13 anni per la prima volta sono partito per la Liguria in treno per 4 giorni e mezzo da solo, i miei che mi salutavano alla stazione … ricordo questo come uno dei miei primi grandi viaggi. Poi a 16, 17 e 18 anni sono andato in Costa Azzurra … quante notti trascorse in spiaggia. Fortunatamente poi, grazie al buon karma ci fu una svolta, un buon lavoro, il nostro locale “El Loco” portò alla mia famiglia e a me qualche soldino, investito subito in viaggi. Nel 1996 sono poi partito nel mio tanto sognato primo viaggio oltreoceano, Messico, Guatemala … che emozione. É stato anche il mio primo volo aereo … e chi l’avrebbe pensato che sarebbe stato il primo di tanti altri centinaia a seguire. Ero fisso sul oblio, volevo essere il primo a vedere le costa dell’America, mi sentivo come quegli emigranti a fine ‘800 … volevo io gridare: “America!!!”, e così è stato. Un’altra bellissima avventura é stata quando avevo 23 anni, poco più di un mese e mezzo di viaggio, incontri magnifici ma anche qualche disavventura. Sono sempre stato curioso … allora in Messico c’erano la guerriglia, il Comandante Marcos, l’ingresso del Papa in Guatemala per presenziare alla firma del trattato di pace della guerra iniziata in El Salvador e tantissime altre cose. Io ero pieno di ideali, prima in Chapas dove mi imbattei dei guerriglieri poi con un gruppo di amici attraverso il fiume S. Pedro entrammo nella foresta del Peten in Guatemala. Giorni caldi, alcuni rivoltosi; davanti a un trattato di pace c’è sempre chi desidera la guerra… A Flores decidemmo insieme ad altri backpackers di fuggire in Belize. Affittammo un furgone, ma a pochi km, nella foresta, 4 forse 5 uomini a cavallo a viso bendato, come in un film, ci attaccarono sparando contro il mini bus in cui eravamo, riuscendo a fermarlo. Ci portarono fuori, ci picchiarono, ci derubarono e ci abbandonarono nella foresta mentre loro scapparono a cavallo. Da qui in poi un’altra avventura durata giorni e giorni per poter arrivare in ambasciata a città del Guatemala (distava 700Km da noi), ma ne uscimmo sani e salvi. Da qui tornai in Messico, nuovamente solo, su al nord Realde Catorce, alla ricerca degli sciamani, per poi rientrare a Città del Messico (DF) dove pochi giorni prima di rientrare e cosi portare a termine la mia prima grande avventura, su un taxi insieme a un’amica locale e un vecchio amico italiano stavamo andando a passare una notte brava. A un semaforo però due persone armate entrarono nella vettura, ci rapinarono, poi si cambiarono di persona con altri due “malviventi”. Un rapimento durato fino all’alba per poi, fortunatamente, liberarci in periferia …
Ti ho raccontato questa prima avventura in quanto ha segnato i miei viaggi a venire.
é stato un trauma … stare con una pistola alla testa per ore non piace a nessuno, ma l’anno dopo decisi di tornare in Messico per altri due mesi … volevo tornare sulle mie vecchie orme. Sapevo che avrei dovuto vincere la paura, e cosi feci, altro magnifico viaggio che mi portò dall’estremo sud del paese all’estremo nord sul confine dell’Arizona …

3. Cos’é per te viaggiare?

Evadere, conoscenza, ricerca del fondamentale, avventura, confronto, arricchimento.

4. Qual é il paese di cui hai il ricordo più bello?

Di tanti, ogni paese che ho viaggiato, vicino o lontano, mi ha donato ricordi indimenticabili, ma probabilmente i due che ho più vissuto, l’India e la Cina.
Ho una particolare passione per l’Oriente anche se mi sa che è venuta l’ora di ritornare a viaggiare verso l’ovest.


5. Quale sarebbe il paese in cui ti trasferiresti di quelli che hai visitato e perché?

Non saprei, ho sempre pensato che avrei voluto trasferirmi da qualche parte, infatti ho sempre viaggiato anche un po’ alla ricerca del luogo perfetto, ma ahimè dopo 24 anni di viaggi (la mia vita è stata un viaggio fino ad ora) ho scoperto che il luogo perfetto non esiste. In realtà più passa il tempo e più il mondo non è perfetto come lo vedevo anni prima, ora il luogo che vorrei vivere è l’Italia, la provincia di Cuneo … se solo questo nostro magnifico paese riuscisse a rimettersi in careggiata… fino a qualche anno fa avrei pensato l’India sai, ho vissuto in questo paese tra il 2006 e 2007 per circa un anno e mezzo. Ai tempi ancora magnifica, ma oggi è diventata invivibile, anche se rimane sempre affascinante per chi la visita per la prima volta. Io la visitai con mio padre per la prima volta nel 1998 e da allora troppi cambiamenti. Oggi l’immondizia e la plastica stanno ricoprendo il paese, troppo smog. Delhi, città magnifica, è diventata la più inquinata nel mondo, inoltre il dio denaro ha anche trasformato i suoi abitanti … hanno perso la loro bella ingenuità, l’arroganza ha preso il sopravvento … una volta quando camminavi per le strade la gente era estremamente povera ma ti sorrideva, gli occhi brillanti rispecchiavano “Surya” (che significa sole), ti chiamavano dalle case, dai piccoli negozi per inviarti a condividere un chai (te e latte, tipica bevanda indiana) e fare due chiacchiere, tanta filosofia ma anche voglia di imparare. Ora sono rientrato da questo paese poco più di un mese fa, la gente non sorride più, gli occhi hanno smesso di brillare, nessuno ti offre più un chai, non c’è più voglia di chiacchierare, e la loro voglia di insegnare, ormai dopo aver seguito una propaganda di esseri superiori, ha lasciato il posto esclusivamente all’arroganza dell’insegnamento. Anche la corruzione è cresciuta e spesso ho sentito addosso che noi stranieri non siamo più i benvenuti, forse anche colpa mia, invecchiare che piaccia o no porta a cambiare a vedere spesso le cose in modo diverso con altri occhi.
Altro paese che in passato ho valutato come luogo per creare una casa è stato il Marocco, e su questo ti dico, forse un pensierino lo farei ancora se le cose in Italia non cambiano. Ho viaggiato in Marocco molte volte sia come backpacker che con il mio vecchio camper.
Un paese molto ospitale. La cucina, che per noi italiani è importante, é molto buona, buone sono anche le materie prime, il clima é mite, la natura svariata, dall’oceano, alle montagne … belle vette, foreste, mediterraneo, deserto, bellissime città, costo della vita non ancora così alto e poi a sole due ore di volo aereo da Cuneo dove vivo. Spettacolare insomma !

6. Hai sempre viaggiato in aereo o hai fatto qualche tragitto “pazzo” a piedi, in treno, in macchina o con altri mezzi?

“Jonathan Dimensione avventura” mi ha ispirato tantissimo a tal punto che con il tempo sono riuscito a dare vita a qualche sogno. Ho fatto qualche viaggio in bicicletta (di questi ricordo bellissima la Croazia), su un cammello acquistato a Pushkar in Rajiasta con il quale ho attraversato l’intero deserto del Thar per circa 700 Km in 11 magnifici e affascinanti giorni seguendo le vecchie vie dei nomadi del deserto di 100 anni prima. (Ai tempi ho girato anche un piccolo documentario su questa esperienza).
Ho avuto anche esperienze su una canoa in legno in solitaria lungo le Back Water in Kerala, bivaccando direttamente nella canoa sotto a una zanzariera; in autostop per oltre 3 mesi attraverso l’Hiamalay da Daramsala (residenza del Dalai Lama) fino a Leh in Ladak e poi Nubra Valley, Spiti Valley sul confine con la Cina oltrepassando i passi carreggiabili più alti del pianeta fino a 5602 m; nuovamente in autostop qualche anno fa con la mia compagna Franca da Hong Kong fino in Vietnam, poi Cambogia, nord della Taialandia, Laos, per poi entrare attraverso il triangolo doro il Yunnan, Cina e macinando altri migliaia di km raggiungere Shenzhen e nuovamente Hong Kong chiudendo un fantastico cerchio;
Sempre in canoa, questa volta su una canoa canadese in Svezia per circa 10 giorni attraverso fiordi, laghi, costeggiando l’oceano Atlaltico, in autosufficienza.
In motocicletta in India, a cavallo di una vecchia Royal Enfield degli anni ’70 acquistata durante un giorno di noia, ridipinta a fiorellini e battezzata “Flower Power”, mi ha regalo momenti indimenticabili e mi ha trasformato in un biker.
Infine in autostop attraverso l’intera Birmania, dall’estremo nord all’estremo sud. Ho macinato da solo e poi in compagnia di Franca migliaia e migliaia di km in treno su vecchie ferraglie e altri migliaia di km su vecchi autobus scassati.

7. Ti é mai capitato di trovarti in una situazioni pericolosa in uno dei paesi che hai visitato?

Diverse volte e di genere diverso. Penso la più pericolosa sia stato il sequestro in Messico e l’assalto in Guatemala all’inizio della mia “carriera” da viaggiatore con la V maiuscola.
Ricordo anche durante una delle mie prime visite in Indonesia a Sumatra. Dopo una breve e stupida litigata, un locale incitato da altri amici ha sfoderato un coltellaccio.
In Ladak durante la mia più bella scalata classica su una vetta himalayana in solitaria fino a raggiungere i 6200 m sullo Stock Kangri, mi sono perso tra il campo base e il campo avanzato. Era notte e non si vedeva niente e io ero inesperto ai tempi. C’è stato un attimo che veramente pensavo di morire ma poi la luce della vita si è riaccesa e ho ritrovato la strada per il campo base. Altre piccole disavventure, tutte quelle volte che purtroppo mi sono ammalato e che ero da solo con 41 di febbre nelle mani di sconosciuti. Anche in Cambogia nel 2002 in certe zone non si scherzava, ero stato qualche giorno presso l’ospedale di Emergency e in quella zona si sapeva che poteva capitare che ti sparassero durante la notte.
Ora tutti questi ricordi sono diventati avventura.

8. Quale paese ha lo stile di vita che più ti ha colpito?

Penso l’India, l’India dei tempi che furono ma anche la Cina. Stili differenti ma entrambi interessanti.
Dell’India amavo sopratutto la sua tolleranza, la diversità di culture che convivevano insieme, uno stile slegato dal materialismo.
Della Cina le sue tradizioni complesse, la lentezza ormai scissa con la velocità del nuovo capitalismo.

9. In quale paese torneresti per una seconda volta?

In realta in tutti, sono sempre tornato almeno una seconda volta in tutti i paesi che ho visitato. Ho una mia idea, un paese per la prima volta per tanto tempo che lo viaggi, giorni, mesi a volte anni, lo visiti con gli occhi che hanno fame di stupore, le volte successive con la mente, con il cuore e proprio questi due ti portano a spingerti più a fondo.

10. Dei posti che hai visitato, qual é il migliore che hai visitato finora?

Tanti, tantissimi, l’Himalay, il deserto del Shara, il Thar, l’Oceano Altantico, quello Pacifico, le foreste del sud est asiatico, lo Yunnan, i vulcani dell’Indonesia, il Pakistan, la Birmania, le Alpi italiane e francesi, Mosca, New York, Hong Kong, Varanasi, le Filippine, Nepal….. non esiste il migliore esiste il bello che ogni uno di questi ha saputo donarmi.

11. Lascia un commento generale sulla tua esperienza

Chiudo con una frase che ho cognato agli inizii delle mie avventure nel Mondo: Il movimento è l’essenza del viaggio, l’importante non è dove andare, ma andare.

Anteprima(si apre in una nuova scheda)

Grazie a Sebastiano Ramello per aver dedicato il suo tempo per partecipare al progetto “Experience”.
Ti auguriamo il meglio !

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