Come l’India mi ha cambiato la vita

Intervista ad Alessandro Lorusso

Con chi sei andato in India ?

Sono andato in India con i miei genitori, siamo stati via 3 settimane.

Era stato tutto progettato o c’é stato qualcosa di programmato sul momento? 

Andare in India senza aver progettato qualcosa è da pazzi, è uno di quei paesi in cui non ci si può permettere di affidarsi al proprio istinto. È necessario avere una guida che ti accompagni per riuscire ad affrontare ma soprattutto a comprendere lo shock culturale che ti aspetta e non si parla di poco. Nonostante ciò, io e i miei genitori siamo stati con la guida per tutta la parte “turistica” del viaggio ma per mia scelta sono voluto andare anche in zone meno turistiche come Calcutta, la città più povera dell’India

Raccontaci di un evento che non dimenticherai mai.

Eravamo a Varanasi, la città più sacra agli hinduisti, e abbiamo deciso di svegliarci all’alba per vedere la cerimonia che “risveglia gli dei”. Mia madre è rimasta in hotel perchè era rimasta troppo provata dai giorni precedenti: infatti Varanasi ha molti lati oscuri e non tutti riescono a rimanere sobri. Dopo aver visto salme che bruciavano in strada come se nulla fosse, mi sono perso (il caos è una delle principali caratteristiche dell’India) e mi sono ritrovato in un vicolo completamente da solo. A quel punto sono rimasto sconvolto perchè ho incontrato uno dei famosi sacerdoti di Shiva, il dio della distruzione. Di questi personaggi me ne aveva parlato proprio il giorno prima la guida quindi sono riuscito a distinguere le sue caratteristiche con chiarezza. Stava seduto a pregare per terra, cosparso di ceneri umane in faccia e con un teschio al cui interno beve pozioni e droghe per venerare il suo dio. Inoltre i capelli sono lunghissimi e raccolti in dread, insomma è abbastanza facile capire come sia sorprendente una visione del genere. Mi sono comunque allontanato subito perchè mi era stato detto che alcuni di loro sono cannibali e quindi non me la sentivo di stargli troppo vicino.

Perché consideri  il viaggio in India come quello che ti ha cambiato la vita?

Quando visiti l’India, vedi l’estrema povertà, le disgrazie umane, gente con malattie che sembrano uscite da libri di fantascienza. Calcutta ne è la rappresentazione più estremizzata. Tuttavia, non appena decidi di cambiare stato e atterri a Bombay, rimani sorpreso perchè ti sembra di essere in America: grattacieli altissimi, lussuosità estrema e tutte le modernità possibili. Personalmente ho riflettuto molto su come uno stato potesse essere così diviso. Perchè non usare tutte quelle ricchezze per cercare di ripristinare un equilibrio? Ci sono zone in cui vedi letteralmente la gente morta per terra. Molto probabilmente questa spaccatura è dovuta alla divisione in caste e può far riflettere su come certe culture abbiano visioni talmente diverse dal non poterle nemmeno immaginare. L’India sta superando la Cina per numero di abitanti, è considerata un subcontinente: è un po’ triste pensare che i ricchi si arricchiranno sempre di più e i poveri saranno sempre di più spinti sull’orlo. Non pensiamo però che noi occidentali siamo esuli da questa considerazione, tutti noi abbiamo una parte di colpa in questa situazione, che sarà sì più radicata in India ma è sicuramente diffusa in tutto il mondo.

Torneresti in India?

Non tornerei mai in India per esplorarla. O sei totalmente privo di empatia oppure esci da quel viaggio con la coscienza cambiata. Se ci tornerò, sarà per fare il volontario e aiutare per il poco possibile.

Qual é la cosa più bella che ricordi?

 La cosa più bella è sicuramente l’arte. Templi immersi nelle foreste che sembrano usciti da un film, mausolei imponenti che ti dimostrano quanto l’architettura possa riuscire a dare voce all’amore (tutti conosciamo il Taj Mahal) . Ma non solo, anche la comprensione che l’ospite è la cosa più importante e debba essere venerato e aiutato quando in difficoltà, considerazione decisamente assente nella nostra cultura. Infatti bisogna assorbire i valori che persone come Madre Teresa e Gandhi sono riusciti a esprimere nel massimo del loro splendore, solo così l’India manterrà quella luce in fondo al tunnel che promette ai più bisognosi un futuro più roseo.

E la cosa più brutta?

Era il giorno del mio 18esimo compleanno, ero a Calcutta. Stavamo visitando il tempio della inquietantissima dea Kalì, dea della furia. Mi è capitato di assistere al sacrificio di alcuni animali e in mezzo agli scarti di essi, ho visto una bambina morta per terra. Avrà avuto poco più di due anni, era piena di mosche e tutti ci passavano vicino come se fosse normale. Subito più tardi un cane è stato investito e praticamente tagliato in due da una bicicletta. Il suo guaito era fortissimo ma non potevo farci nulla, dovevo guardare e lasciar andare. Quelle visioni mi hanno molto sconvolto. Se poi per brutta intendi anche triste, quando sono stato all’Orfanatrofio di madre Teresa mi si è distrutto il cuore a vedere le facce di tanti bambini in una struttura così triste. A un certo punto hanno chiesto a me e i miei genitori se avessimo potuto guardare il loro balletto perchè non avevano nessuno a cui farlo vedere..

Consiglieresti agli altri di andare in India?

Devi essere forte. Se vuoi andare lì per vedere solo cose belle, lo puoi fare, ma non vedrai la vera India, vedrai un mondo finto costruito per turisti. Altrimenti puoi decidere di esularti dal tragitto principale, ma devi essere consapevole di quello a cui andrai incontro. Considera che io per poter avere una visione d’insieme di una sola parte, ma comunque non affrettata, ho preso circa 12 voli.

Qual é la cosa più bella che hai fatto in India ? 

Compravo spesso il cibo nei negozi per poi distribuirlo alle famiglie che mendicavano, erano ovunque. Quella per me è stata una cosa bella, certamente insieme a molte altre.

1Hai conosciuto qualcuno?

Sì ma poche persone, non era lo scopo per cui avevo deciso di andarci.

C’é qualche esperienza che faresti di nuovo? 

Mi è piaciuto molto una gita che ho fatto alle Grotte di Elephanta, un sito archeologico che si trova su un’isola al largo delle coste di Mumbai, si raggiunge in circa 1h di barca.

Cosa rimpiangi del viaggio in India?

 Rimpiango di non essermi preparato ad affrontare un viaggio del genere, se avessi saputo prima come sarebbe andata avrei sicuramente sofferto meno in certe situazioni.

Ringraziamo Alessandro Lorusso per questa emozionante intervista e per aver partecipato in questo nuovo progetto “Experience”.
Ti auguriamo di conoscere sempre di piú il mondo che ci ospita.

Instagram: Alessandro LorussoTwo For Flight

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